io, una professionista (…a girl can dream, can’t she?) in viaggio di lavoro, a Milano. Mentre aspetto di prendere il treno del ritorno, faccio un po’ di sano shopping scaccia-senso-di-colpa, prendendo magliettine e giacchetto jeans per la piccoletta, che due giorni fa mi ha cacciato di casa (dopo aver giocato invano la carta “Mario Merola”) dicendo che “etto ooozo no puoi pottare a scuola, toiiilo” [questo orologio non puoi portarlo a scuola, le conosci le regole; toglilo subito] e “etti ettìti mi danno ‘atti’io, bai bia” [maaaaammma mia, ma che ti sei messa addosso? Questi vestiti fanno orrore, cara! Senti, vattene, mi dai fastidio agli occhi]
improvvisamente, squilla il cellulare.
Guardo il display.
è l’asilo.
Molto bene.
Mi ero scordata di non essere l’unica professionista di casa.
C’è pure maritemu, professionista della formazione post universitaria e del carreer coaching.
E pure MustelaPandala, professionista della malattia a tradimento.
“Pronto?”
“Pronto, Chiara? Sono L’Angelodellemamme [dicasi la coordinatrice dell’asilo, che indubbiamente sarà quella che più mi mancherà, l’anno prossimo]. Volevo dirti che Mustela ha delle brutte bolle”
Io ho anche fatto la splendida, perché quando son partita aveva due bolle, una per narice, che mi sembravano tipiche dell’intossicazione alimentare (perché Mustela è così, prima mangia pure i tavolini, poi fa esplodere bolle qua e là)
Poi ho ringraziato per l’avviso e detto che avrei fatto in modo di farla uscire un po’ prima da scuola (anche se, con buona pace dei frecciarossa, non ce l’avrei mai fatta ad andare lì in dieci minuti… ci sarebbe andato il papà alle 17.30…) e di farla visitare dal pediatra.
Più tardi nel pomeriggio, maritemu ha portato l’infida bambina dall’aria innocente nel suo luogo di ritrovo preferito (…lo studio di gurupediatra) da cui, oggettivamente, mancava da un po’.
Poi mi chiama “…dice che è varicella, leggera, ma varicella”.
Allora.
Guru.
Famo a capisse.
Io ti adoro e tu lo sai.
Ma ti ricordo che sono TRE volte che diagnostichi la varicella a Mustelapandala.
Una volta era un’intossicazione alimentare (che ho curato con l’omeopatia), un’altra era un’infezione batterica della pelle (pomatina), e ora… questa.
Poi te, MustelaPandala.
Famo a capisse.
Io ti adoro e tu lo sai.
Ma ti ricordo che io, per vaccinarti contro la varicella, ho speso 80 euro (…rimborso? what’s rimborso?)
E ti ricordo anche che fra poco è la festa della mamma, e tu hai un’ingloriosa tradizione di malattie anti lavoretto.
No, ma vedete voi, eh.
Sono andata a casa, e la piccola appestata, a parte essere stranamente inappetente, m’è sembrata di discreto buon umore.
Non ha febbre, ha una bolla di zanzara sulla coscia, quattro bolle non identificate sulla pancia.
In faccia, oggettivamente, fa impressione, è piena di bolle piatte rosse, soprattutto sul lato destro del viso e sugli occhi.
Sono combattuta.
Da un lato, se è Varicella, ululo alla luna per tre giorni, alternando gli ululati per gli 80 euro buttati a preghiere acciocché non si manifesti nessuno degli effetti nefasti che mi terrorizzano (tra cui: cicatrici… problemi polmonari… predisposizione all’herpes e a malattie anche serie…)
Dall’altro, se non è Varicella, mi tocca litigare con Guru, e non è bello.
Solo una cosa è certa.
Mai dubitare che, in fatto di malattie, MustelaPandala sia una professionista.
***aggiorno***
Visto che con i farmaci appositi, le bolle stan diminuendo, pare avesse ragione guru.
L’ho chiamato il secondo giorno perchè non cambiava nulla (non aumentavano né diminuivano), e mi ha detto “segnora, siccome la bambina è stata ssssicuramente vacinata, babene, questa è una forma atipppppica de varicella, e queste sono tutte le bolle che avrà”
ora, poverina, ha un gran fastidio agli occhi, ma con la pomata omeopatica va meglio